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SEBASTIANO LAZZARI (ca. 1730 - ca. 1792)
Trompe l'oeil con pappagallo e lamponi

Trompe l'oeil con frutta e legumi

Collezione privata

LAZZARI, Sebastiano (Bastian). - Nacque a Verona presumibilmente intorno al 1730. Firmando alcuni dipinti, fu lo stesso artista a qualificarsi come veronese, pittore, scultore e architetto (benché nessun progetto architettonico possa essergli attualmente ascritto).

Esordì precocemente con l'esecuzione del frontespizio, inciso da F. Zucchi, delleOpere volgari e latine di J. Bonfadio (parte prima), raccolta stampata a Brescia nel 1746, realizzata dall'abate A. Sambuca e dedicata al cardinale A.M. Querini, vescovo di Brescia.

Dalla metà del secolo si dedicò prevalentemente alla pittura e in particolare a un genere di natura morta di carattere illusivo, creando trompe-l'oeil, anche detti "finti assi" (Zannandreis, p. 423) perché caratterizzati da fondi che simulano appunto assi in legno d'abete e funzionano da architettura degli oggetti.

 

Dal 1789 al 1791 realizzò una vasta produzione di trompe-l'oeil accomunata dalla stretta corrispondenza interna degli elementi compositivi.

Nel Trompe-l'oeil con orologio (Venezia, collezione privata; Fantelli - Rizzi) si firma alla base di quello strumento, disposto al centro di un tavolo: "Sebastianus Lazari Veronensis / Pict. Sculp. Et Archit. Fecit / MDCCLXXXVIIII". 

 

 

Di poco precedenti potrebbero essere due opere firmate (collezione privata; Veca), in cui l'arredo si compone dei medesimi oggetti: al centro della composizione un canestro di frutta con a fianco un pappagallo, e poi, sul tavolo, una bottiglia di vino, un calice e due ciambelle. La firma si legge in un cartiglio che appare infilato, in basso a destra, fra la tela e la cornice. Nel pendant(ibid.), in primo piano un cesto di frutta e un mazzo d'asparagi posato su un piatto; tra gli elementi che caratterizzano il fondo, sono riprodotti i sistemi astronomici di Copernico e Tycho Brahe, nonché alcuni motti, come sua consuetudine.

 

Non si conoscono la data e il luogo di morte del L.; si può tuttavia ragionevolmente presumere che sia avvenuta a Venezia nell'ultima decade del secolo.

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